SEMPRE 25 APRILE

25 APRILE: C’ERAVAMO, CI SIAMO, CI SAREMO

PACE – LIBERTÀ – DEMOCRAZIA

È festa d’aprile: una lunga storia da celebrare e, con quell’esempio, tante nuove lotte da affrontare. Dopo otto mesi di governo più a destra della storia d’Italia, l’attualità ci pone di fronte a un Paese dove disuguaglianze economiche, sociali, razziali e di genere stanno pericolosamente diventando la norma in spregio alla Costituzione.

Dai tentativi di eliminazione di ogni forma di sostegno al reddito, al progetto di legge per le autonomie differenziate, passando per una riforma fiscale che prosegue nel solco trentennale del liberismo, favorendo chi è più ricco e ignorando chi è più povero. Allo stesso tempo, ogni ipotesi di allargamento dei diritti sociali viene ostacolato sul nascere: da una parte abbiamo ancora negli occhi le immagini delle spiagge di Cutro, l’ennesima strage di migranti abbandonati dallo Stato; dall’altra dobbiamo assistere al continuo processo di negazione dei diritti delle comunità lgbtq+, il cui ultimo tassello è stato il blocco delle registrazioni di famiglie omogenitoriali nei Comuni che le applicavano. Nella quotidiana torsione autoritaria della nostra democrazia e nella riscrittura della storia si ritrovano unite la destra postfascista e quella dichiaratamente neofascista.

C’è un clima preoccupante, e non è solo una metafora. I movimenti ecologisti di tutto il mondo cercano con ogni mezzo necessario di far cambiare le politiche climatiche dei governi che invece ignorano e reprimono le proteste: sotto una patina green si continua a consumare suolo e a bruciare combustibili fossili, oltre a sdoganare favori alle lobby di caccia e armi con leggi da far west per uccidere animali selvatici in centri urbani e aree protette.

Eppure qui siamo, qui eravamo e qui resteremo. Per ribadire il nostro antifascismo: a maggior ragione dopo le aggressioni para-squadriste agli studenti di Firenze e le continue provocazioni neonaziste fuori dalle scuole e dai luoghi della memoria.

Per lanciare il nostro grido a sostegno delle lotte transfemministe, soggetto fondamentale su cui basare un modello di società più giusto in Italia, in Iran, ovunque.

Per ripudiare la guerra come mandato costituzionale, nell’80° anniversario degli scioperi antifascisti nelle fabbriche del Nord, che bloccarono la macchina bellica del regime a costo di arresti e deportazioni di lavoratori.

Per una nuova diplomazia contro la guerra della Russia di Putin e l’escalation militare sostenuta dalla Nato: in una guerra in cui muoiono civili e soldati, vince l’industria delle armi, con profitti alle stelle a scapito dei welfare nazionali. La solidarietà internazionale e il sostegno all’autodeterminazione dei popoli sono gli unici strumenti per contrastare la militarizzazione del mondo.

Per fare tesoro dell’esempio delle partigiane e dei partigiani, e di un popolo che si ribellò al regime e alla guerra con il sogno di una società nuova di uguaglianza, democrazia e solidarietà in cui ci riconosciamo e che difenderemo sempre.


Gli organizzatori del corteo

Anpi Mantova – Sezione “Felice Tolazzi”, Cgil Mantova, Circolo Libertario Mantovano, Spazio sociale La Boje!, Non una di Meno Mantova, Associazione eQual, Rete degli Studenti Medi Mantova, Arci Mantova, Arcigay “La Salamandra” Mantova, Rete Kurdistan Mantova, Mantova per la Pace e i partiti Potere al Popolo, Sinistra Italiana, Partito della Rifondazione Comunista, Unione Popolare, Europa Verde.

É passato un anno

UCRAINA CESSATE IL FUOCO, SUBITO!

In questo lungo e atroce anno di guerra i mantovani sono scesi ripetutamente in piazza per dare voce al popolo della pace: dalla manifestazione di piazza Sordello del 26 febbraio ai due presidi di maggio in piazza Martiri e al concerto per la pace alla Zanzara del 4 giugno; dalle manifestazioni di luglio e ottobre a Mantova e Castiglione alla nutrita partecipazione alla grande manifestazione dei 100mila di Roma del 5 novembre.

Ora, a un anno esatto dall’inizio della guerra in Ucraina, il 24 febbraio Mantova, come tante altre città italiane, sarà di nuovo in piazza con le associazioni di “Europe For Peace” e della “Rete italiana Pace Disarmo”. Una fiaccolata per le vie del centro cittadino per ribadire la solidarietà al popolo ucraino e alle vittime di tutte le guerre, di tutte le violenze, le repressioni e le discriminazioni nel mondo, per riaffermare il rifiuto della logica della guerra e la scelta della nonviolenza. Una fiaccolata per esprimere solidarietà agli obiettori di coscienza e ai disertori russi, bielorussi e ucraini e tornare a chiedere l’avvio dei negoziati, gridando forte «cessate il fuoco, subito!». La strada da percorrere è solo quella della soluzione politica del conflitto, perché «un anno di guerra è troppo» e «la pace è veramente la vittoria di cui abbiamo bisogno».

Aderiscono: Mantova per la Pace, Movimento Nonviolento, Tavola per la pace Oglio Po, Cgil, Cisl, Uil, Caritas, Pastorale sociale e del lavoro, Arci, Anpi, Associazione Colibrì, Associazione eQual-Casamatta, Comunità Laudato si’ Oglio Po, Cooperativa Il Mappamondo, Coordinamento soci Banca Etica, Emergency, Ethics Expo, Federconsumatori, Fridays For Future, Gruppo in silenzio per la pace, Gruppo La pace ci piace, Libera, Libertà e Giustizia, Mediterranea Saving Humans, Namaste Ostiglia, Noi Ambiente Salute Viadana, Officina dell’Intercultura, Potere al popolo, Progetto Ambiente e Costituzione, ResQ-People Saving People, Rifondazione Comunista, Solidarietà Educativa-Odv Pegognaga, Unione Popolare, Università Verde Pietro Toesca.


Per nuove adesioni scrivere a mantovaperlapace@gmail.com