Autore: wp_10515680
Lettera aperta contro la guerra ai Governanti della Terra
Fermate l’orrore, l’inammissibile.
Perché lasciate aperta l’assurda possibilità di ricorrere alle armi nucleari quando la guerra in Ucraina ha raggiunto uno stallo totale? Gli stessi belligeranti non sanno più perché si ostinano a continuare la guerra, se non per dire che “la guerra non può essere fermata”! E perché? Perché non si vuole fermare la guerra in Ucraina e si sta preparando una guerra tra Stati Uniti/NATO e Cina?
In Medio Oriente è peggio. Il genocidio voluto e dichiarato di un popolo, i palestinesi, continua davanti al mondo intero e il governo di Netanyahu può affermare che il suo Stato continuerà il genocidio fino alla fine, in flagrante negazione criminale delle risoluzioni dell’ONU e delle sentenze della Corte internazionale di giustizia e della Corte penale internazionale, in silenzio o, peggio, con il consenso della maggior parte degli Stati di cui siete i supremi rappresentanti.
Ma, come sapete, la maggioranza della popolazione mondiale è contraria alla guerra e vuole solo la pace. Perché partecipate a questo rifiuto del diritto internazionale? Come potete parlare di giustizia, pace, democrazia e futuro dell’umanità se voi stessi partecipate alla negazione del Diritto?
Ci auguriamo vivamente che smettiate finalmente di alimentare l’assurdo e l’inammissibile al World Future Summit organizzato dalle Nazioni Unite il 22 settembre.
Se volete, guerre e genocidi possono essere cancellati dalla storia dell’umanità questo mese. Sì, questo mese. Non siate i becchini dell’umanità, della vita della Terra, della nostra storia comune. Non vi appartengono.
Da “L’Agorà degli abitanti della terra“, via Pressenza. Il testo completo della lettera lo trovate qui.
A Solferino per la Pace
A Solferino in 300 per la Pace
Più di trecento persone hanno partecipato, sabato 21 settembre, alla Camminata per la Pace di Solferino organizzata da Solferino Agorà della Pace con l’adesione delle altre associazioni nonviolente e pacifiste dell’Alto Mantovano: Movimento Nonviolento di Castiglione delle Stiviere, Cavriana per la Pace e A(r)miamoci per la Pace di Monzambano. Hanno aderito, inoltre, il Comitato di Solferino della Croce Rossa, il Tavolo per il Bene Comune della Diocesi di Mantova, Mantova per la Pace e Agesci di Mantova.
Davanti all’Ossario il presidente di Solferino Agorà della Pace, Gastone Savio, ha portato il saluto ai partecipanti, ringraziandoli per la loro numerosa presenza. Dopodiché il corteo ha iniziato il percorso attraverso le vie del centro, con alcune tappe nelle quali si sono susseguiti gli interventi dei rappresentanti delle associazioni organizzatrici. La camminata si è conclusa al Memoriale della Croce Rossa, dove è intervenuta Oriella Savoldi, della Rete “Donne in Cammino per la Pace”, che ha sottolineato il ruolo fondamentale delle donne nel contrastare “la cultura di morte che aleggia come un’aria malefica nel nostro tempo”.
Molto soddisfatti gli organizzatori, soprattutto per la partecipazione di tanti giovani e la presenza significativa delle donne. Le “Donne in cammino per la pace” di Castiglione e Desenzano hanno ricordato a tutti i partecipanti che si può costruire la pace solo se si cammina insieme. Lo hanno voluto simbolicamente sottolineare anche arrivando insieme a piedi a Solferino da Grole di Castiglione. Vestite di nero con uno straccio bianco al braccio hanno ribadito la loro contrarietà a tutte le guerre e la necessità di un cessate il fuoco permanente. Questa richiesta, alla quale tutti si sono uniti, è stata il fil rouge di tutti gli interventi. Da sottolineare l’impatto toccante dei disegni e dei lavori sulla pace dei bambini delle scuole di Solferino, che sono stati esposti lungo il viale che conduce al Memoriale e che hanno accolto i manifestanti.
La manifestazione si è conclusa con l’invito a partecipare all’incontro “Israele e Palestina: la pace possibile” organizzato dalla Rete delle “Donne in cammino per la Pace”, che si terrà venerdì 4 ottobre al Supercinema di Castiglione e al quale parteciperanno due donne del Forum di famiglie Parents Circle: una israeliana (Robi Damelin) e una palestinese (Layla al-Sheikh) che, come tutti i membri dell’associazione, hanno perso un familiare nel conflitto. Queste persone hanno deciso di incontrarsi e collaborare per promuovere il dialogo e la reciproca comprensione, nella consapevolezza che l’odio genera una spirale di violenza, un circolo vizioso dal quale è impossibile uscire. Il loro messaggio è molto chiaro: basta odio, basta vendette, lavoriamo per la pace e la riconciliazione.
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