Il 23 luglio, il giorno prima dell’intervento di Netanyahu al congresso degli Stati Uniti, un gruppo di attivisti, circa 400 persone dell’organizzazione Jewish Voice for Peace, si sono radunate per una protesta nonviolenta, dando vita ad un sit-in all’interno di uno degli edifici del Congresso accessibile al pubblico. I manifestanti indossavano magliette rosse con le frasi “Not in our name” (Non in nostro nome) e “Jews say stop arming Israel” (Gli ebrei chiedono di smettere di armare Israele) e brandivano striscioni con la scritta “Ceasefire now” (Cessate il fuoco ora) e “Let Gaza Live” (Lasciate vivere Gaza”). Una volta all’interno dell’edificio si sono seduti in cerchio attorno a uno striscione che recitava “Nessuno è libero finché tutti non sono liberi”. E hanno cantato “Lasciate vivere Gaza” e “Fermate il genocidio”.
Dopo pochi minuti è intervenuta la polizia, intimando di allontanarsi e sospendere la protesta e quindi, di fronte alla mancata reazione dei manifestanti, procedendo all’identificazione e arresto di un centinaio di loro.
Nelle, poche, immagini viste, si è potuto notare con chiarezza come i manifestanti non abbiano opposto alcuna forma di resistenza all’arresto.
Fonti: Jewish Voice for Peace, Comune Info, filmato da “Il fatto Quotidiano”.