Per essere più precisi, opporsi al ponte sullo Stretto di Messina costa 340˙000 euro
A giugno dello scorso anno 104 cittadine e cittadini dello Stretto hanno proposto un’azione inibitoria collettiva al Tribunale delle Imprese di Roma per chiedere«la cessazione immediata da parte della società Stretto di Messina, di ogni atto o comportamento pregiudizievole dei diritti e degli interessi collettivi» e «di ogni attività tendente all’approvazione del progetto definitivo ed esecutivo» e di accertare «la responsabilità della società e il danno ingiusto causato per la violazione del dovere di diligenza, correttezza e buona fede».
Ma il Tribunale delle imprese ha ritenuto l’azione prematura, non essendo stato ancora approvato il progetto definitivo, rigettando così il ricorso e condannando i ricorrenti al pagamento di oltre 340mila euro di spese legali (sì, avete letto bene, 340mila euro!). La portata della sentenza è evidente. Non si tratta solo di una questione economica, ma di un atto che rischia di scoraggiare future azioni collettive di cittadini preoccupati per le conseguenze ambientali, sociali ed economiche di grandi opere.