PRIMA CAMMINATA TERRITORIALE
DELLA TERZA MARCIA MONDIALE PER LA PACE:
“La scelta tra cura delle persone con fragilità e corsa al riarmo”
6 ottobre. I gruppi di cammino mantovani di Oltre la Siepe, Università Verde e SPI-CGIL si sono incontrati nel primo mattino a Olfino con l’associazione Self Help San Giacomo di Verona, l’Avis di Monzambano, l’associazione A*miamoci e una rappresentanza delle Sorelle di San Francesco per condividere in cerchio le preoccupazioni e le speranze di ognuno e scambiare messaggi di pace; un volontario veronese ha poi presentato il “manifesto per una utopia possibile”, una proposta per ridare umanità al mondo della sofferenza mentale. Subito dopo abbiamo cominciato la camminata collegata alla terza marcia mondiale, una manifestazione contro la guerra ma anche un’occasione per conoscersi e pensare iniziative future comuni.
All’entrata di Monzambano abbiamo ricevuto l’accoglienza cordiale dei volontari dell’associazione Alda Merini che ci hanno accompagnati nel piazzale della prima manifestazione; qui, l’associazione “Un Paese Family Friendly” ha offerto ai partecipanti lo spettacolo di danza di un gruppo di bravissime studentesse.
Abbiamo concluso la mattinata ascoltando, prima gli interventi delle associazioni locali e, successivamente, testimonianze legate alle guerre e al vissuto di chi soffre disagio psichico. Sono emerse le paure rispetto ai governi che hanno intrapreso la corsa al riarmo invece di avviare un programma di risposte diplomatiche alle guerre (56) che insanguinano la terra. Le persone anziane presenti hanno spiegato che il trasferimento delle risorse pubbliche verso l’industria bellica prepara chiaramente a un futuro di guerre; teniamo anche presente che settori pubblici importanti come la sanità, l’istruzione e l’assistenza sociale sono sempre più penalizzati dalle politiche governative. Di fronte a tutto questo, affiora il sospetto che molte di queste guerre siano state provocate per favorire gli interessi trasversali dei grandi complessi militari industriali; qualcuno ha detto che a pensar male, a volte, ci si azzecca!
Abbiamo concluso impegnandoci a ritrovarci per raccogliere i messaggi portati dai volontari delle associazioni e quelli raccolti per le strade di Monzambano dai volontari del paese; vogliamo farne una pubblicazione da diffondere per fare crescere la consapevolezza dell’attuale situazione e per aprire la strada a nuovi percorsi di solidarietà e di pace.
Qui potete scaricare e leggere l’articolo pubblicato sulla Gazzetta di Mantova del 7 ottobre