L’attacco a Gaza è criminale come Hamas

LA NONVIOLENZA UNICO ANTIDOTO AGLI ORRORI DI HAMAS E ISRAELE

«Come in decine di conflitti armati disseminati nel mondo, il criminale atto terroristico di Hamas conferma la fallacia del detto latino “se vuoi la pace, prepara la guerra”»: così Claudio Morselli, responsabile provinciale Movimento Nonviolento e coordinatore di Mantova per la Pace.
«Da quasi 70 anni il conflitto israelo-palestinese è dominato dalla guerra, dalla violenza e dallo spirito di vendetta, senza alcuna disponibilità per una soluzione pacifica. Se si vuole la pace bisogna agire con la nonviolenza e con azioni di pace. È la strada che stanno seguendo da anni, nel totale silenzio dei media, decine di associazioni israelo-palestinesi.
Legittima e comprensibile è la disperazione del popolo palestinese per l’occupazione illegale dei loro territori, per la politica di apartheid, per la demolizione delle loro case, il blocco illegale di Gaza e i crimini di Israele. Ma questa disperazione deve trovare sbocco nella lotta nonviolenta. Solo con il rifiuto della guerra e della violenza è possibile costruire le condizioni per la pacifica convivenza tra israeliani e palestinesi. La brutale aggressione di Hamas segna una radicale svolta di guerra, che porterà nuove vittime e nuovo odio, col rischio di una pericolosa destabilizzazione, non solo del Medio Oriente. In questo clima, inaccettabile e criminale è la rappresaglia del governo israeliano. “Chiudere tutto” vuol dire punire tutta la popolazione di Gaza per i crimini di Hamas, privare due milioni di persone di ogni forma di sostentamento. Bombardare Gaza significa aggiungere orrore ad orrore, in violazione di tutti i trattati e le convenzioni internazionali»—


Articolo pubblicato sulla Gazzetta di Mantova il 12 ottobre 2023 (pagina 6 – Attualità – Medioriente in fiamme)

Qui il link alla nostra pagina Facebook con il testo completo del comunicato


Mimmo Lucano è libero

Quando un innocente torna a casa, siamo tutti un po’ più liberi.

L’11 ottobre la corte d’appello di Reggio Calabria ha assolto Mimmo Lucano da quasi tutte le accuse. Rimane solo il reato di falso in atto pubblico, in relazione ad una determina del 2017 relativa all’assegnazione di fondi pubblici alle cooperative. E per questo rimane una condanna ad un anno e 6 mesi con la sospensione della pena.

Assolti anche 16 dei 17 coimputati, la diciassettesima condannata ad un anno con la sospensione della pena per due capi d’accusa minori.